Per gli amanti del rock progressivo, “Roundabout” degli Yes rappresenta un vero e proprio classico intramontabile; un brano che trasporta l’ascoltatore in un labirinto di melodie complesse, improvvisi cambi di tempo e virtuosismi strumentali, culminando in un’esplosione di energia rock.
La storia di “Roundabout” inizia nel 1971, durante le sessioni di registrazione dell’album Fragile. Gli Yes, una band britannica formata da Jon Anderson (voce), Chris Squire (basso), Steve Howe (chitarra), Rick Wakeman (tastiere) e Bill Bruford (batteria), erano già noti per il loro stile progressivo e sperimentale.
“Roundabout”, inizialmente intitolata “Roundabout the World”, nasce come un brano strumentale che si evolve gradualmente durante le prove, prendendo forma con l’aggiunta di melodie vocali scritte da Jon Anderson.
La struttura del brano è complessa e articolata:
- Introduzione: Una melodia acustica delicata eseguita dalla chitarra di Steve Howe introduce l’ascoltatore all’atmosfera sognante della canzone.
- Primo verso: La voce di Jon Anderson entra con una melodia melodica che descrive un viaggio immaginario “attraverso la vita”, accompagnata da un ritmo pulsante e basso marcatissimo.
Sezione | Tempo (BPM) | Descrizione |
---|---|---|
Introduzione | 72 | Melodica acustica |
Primo verso | 108 | Ballad con ritmo pulsante |
Ritornello | 144 | Più veloce, energico e rock |
Ponte | 96 | Trascrizione jazzistica per tastiere |
Solo di chitarra | 160 | Virtuosistico e memorabile |
- Ritornello: La melodia principale, orecchiabile e potente, entra in scena con un cambio di tempo significativo. Le tastiere di Wakeman si fanno più aggressive, accompagnate da una batteria solida e ritmica di Bruford.
- Ponte: Un breve passaggio strumentale che introduce un’atmosfera quasi jazzistica, con Wakeman che mostra la sua maestria alla tastiera.
- Solo di chitarra: Steve Howe sprigiona tutta la sua abilità con un assolo memorabile e virtuosistico.
La canzone termina con una ripetizione del ritornello, lasciando l’ascoltatore con un senso di euforia e soddisfazione.
“Roundabout” diventa un successo immediato, raggiungendo il top 13 nella classifica Billboard Hot 100 negli Stati Uniti. Il brano viene spesso considerato uno dei capisaldi del rock progressivo, grazie alla sua struttura complessa ma accessibile, all’equilibrio tra melodia e virtuosismo, e al messaggio lirico universale che parla di viaggio, scoperta e cambiamento.
Oltre a “Roundabout”, gli Yes hanno pubblicato numerosi altri album di successo durante gli anni ‘70, come Close to the Edge, Relayer e Tales from Topographic Oceans. La band ha continuato ad evolversi nel corso degli anni, cambiando formazione ma mantenendo sempre la propria identità musicale progressiva.
“Roundabout” rimane oggi un brano iconico e amato da generazioni di appassionati di musica. Un brano che continua a stupire per la sua complessità e bellezza, invitando l’ascoltatore a intraprendere un viaggio musicale unico e indimenticabile.